
Per il weekend del primo e 2 febbraio Roccaraso si prepara a una nuova “invasione” di napoletani (che però, forse già stanchi della neve e del freddo, snobbano il comune aquilano e restano, per la maggior parte, a casa): le autorità locali mostrano di non avere pregiudizi nei confronti dei possibili visitatori e annunciano “controlli a tappeto” su banconote false e soldi da riciclare.
Il 3 vengono arrestate venticinque persone indiziate di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, usura, corruzione e altri reati. Avrebbero operato per agevolare le attività del clan Mallardo di Giugliano, intervenendo anche per influenzare le elezioni del 2020 nel comune campano. Tra gli arrestati anche l’ex sindaco, già coinvolto qualche mese prima in un’indagine per l’affidamento del servizio dei rifiuti urbani. Il giorno dopo viene arrestato il tesoriere regionale del Partito democratico in Campania. Sempre il 4, alle sei di sera, vengono uccisi a via Janfolla, a Miano, due trentenni, probabilmente nell’ambito del riassestamento degli equilibri criminali dell’area nord.
Il 5 viene smantellata una tendopoli di senzatetto dagli spalti del Maschio Angioino. Gli articoli dei giornali si concentrano tutti sul ripristino del decoro (“ripulito il Maschio Angioino”, per l’Ansa; “bonifica” per NapoliToday e l’Unità). Una nota stampa di palazzo San Giacomo sottolinea che l’intervento è stato “fortemente voluto dal sindaco di Napoli” e che “proseguirà nelle prossime settimane”. Si comunica successivamente, liquidando la questione con poche parole, che due (dei numerosi) clochard che trovavano riparo in zona sono stati identificati e “affidati ai servizi sociali”.
L’8 muore dopo una settimana di agonia Domenico Cirillo, diciassettenne investito a viale Dohrn mentre attraversava le strisce pedonali nei pressi degli chalet di Mergellina. Gli organi del ragazzo vengono espiantati e donati. Il giorno dopo a Gragnano ha destino più “fortunato” un altro giovane, di sedici anni, travolto da un’auto mentre è in sella a una bici elettrica. Riesce a cavarsela grazie all’aiuto dei soccorsi medici.
Il 10 la prefettura di Napoli diffonde i dati sul primo mese di instaurazione della “zona rossa” a piazza Garibaldi: oltre ventiduemila persone identificate, quindici arrestate, dodici stranieri portati in Cpr, due stranieri rimpatriati, trenta persone allontanate dalla stazione e dodici dalla piazza perché “moleste e pregiudicate”. L’11 ottocentomila euro vengono sequestrati a Castellammare a un’azienda che si occupa di commercio all’ingrosso di prodotti surgelati e che aveva evaso le tasse nel 2019 e nel 2020. Lo stesso giorno viene sequestrata anche un’azienda che avrebbe scaricato senza le dovute autorizzazioni nel fiume Sarno i liquami industriali provenienti dal ciclo produttivo, inquinando con metalli pesanti suolo, sottosuolo e fognature.
Il 12 un’associazione di consumatori denuncia l’ospedale Pellegrini per aver spostato il Centro unico di prenotazione (Cup) all’esterno dell’ospedale, in un prefabbricato a dire il vero più simile a una baracca. Una nota lo descrive come “inosservante delle norme per i lavoratori dipendenti, che ostacola l’attività e il servizio che devono rendere all’utenza. I pazienti che si rivolgono al Cup sono costretti a sostare all’esterno del prefabbricato, attendere anche ore stando in piedi, esposti alle intemperie, senza servizi igienici, in un’area senza via di fuga e che impedisce l’accesso e la sosta ai diversamente abili”. Lo stesso giorno un cinquantenne confessa di essere abusivamente impiegato da un grosso locale per feste e cerimonie di Frattamaggiore per scaricare i rifiuti in strada ad Arzano. Guadagna cento euro a sera per occuparsi di sacchi di rifiuti che abbandona senza, naturalmente, avere alcun contratto di smaltimento. Intanto, il comitato cittadino per le aree verdi di Napoli protesta contro la bozza di regolamento che si sta discutendo al Comune. Tra i punti più controversi la possibilità data a soggetti privati che prendono in gestione uno spazio di organizzare eventi a pagamento.
Il 13 la ministra Santanchè è ospite dell’edizione 2025 di Nauticsud, alla Mostra d’Oltremare. Elude le domande sulla crisi politica da lei provocata, ricorda di aver “baciato De Luca alla Bit di Milano, perché in politica non ho nemici”, ma anche che il governatore “non mantiene le promesse”, come i lavori fronte-mare. Durante la conferenza Santanché liquida con una battuta gli imprenditori che le chiedono più posti barca, beccandosi la risposta polemica del presidente di Afina, Gennaro Amato, che individua una insolita soluzione alla crisi: “Se va avanti così dovremmo dire ai nostri dipendenti di lasciare il posto di lavoro”.
Il 14 la Corte dei conti apre un’indagine sui regali fatti dal comune di Pompei agli ex ministri della cultura Sangiuliano e Franceschini. Il danno è quantificato in oltre quarantamila euro. Tra i doni, ci sono le chiavi della città (d’oro). Lo stesso giorno il parlamento approva una norma che è quasi un “salva-Napoli”. Si tratta di un emendamento al Milleproroghe che blinda la legittimità di Obiettivo Valore, la società con cui il comune di Napoli sta recuperando crediti avanzati dai cittadini per multe e cartelle esattoriali e sulla quale pendeva un giudizio in Cassazione. L’emendamento è stato proposto in parlamento da Valeria Valente (Pd) e da Peppe De Cristoforo (Avs) ma è stato votato in maniera compatta da maggioranza e opposizione.
Il giorno successivo un imprenditore viene condannato a tre anni e mezzo di reclusione per sequestro di persona e sfruttamento del lavoro. La sua azienda (che produce prodotti di pelletteria per conto di grandi marchi) impiegava decine di operai in nero, molti dei quali erano stati ritrovati nel 2019 segregati in un locale chiuso da una porta blindata, senza finestre e senza bagni, nel tentativo di eludere i controlli. Tra i lavoratori, diversi minori e una donna incinta.
Sempre il 15, ad Acerra, una bambina di nove mesi viene ammazzata dal pitbull della sua famiglia, nella sua abitazione. In un primo momento il padre sostiene che la piccola Giulia sia stata aggredita da un cane randagio, mentre confesserà successivamente che si trattava del suo animale, che ha assaltato la bambina mentre lui (il padre) dormiva al suo fianco e la madre non era in casa. I giornali, senza avere alcuna prova contraria, mettono più o meno sottilmente in dubbio la versione del padre (che invece è indagato “solo” per omicidio colposo per omessa vigilanza). Titoli e articoli mischiano retorica forcaiola e squallido pettegolezzo, colpendo senza ritegno le vite di genitori già abbondantemente distrutte (soprattutto, si approfitta del fatto che il padre della bambina sia stato trovato positivo alla cannabis). Una delle più dure commentatrici è tale Anna Vagli, criminologa e opinionista di varie trasmissioni televisive, che cura una rubrica su Quotidiano Nazionale. Fanpage parla di scena del delitto inquinata, mentre è accertato che i parenti della vittima che hanno ripulito la stanza lo abbiano fatto solo dopo un primo intervento della Scientifica, per impedire un ulteriore colpo alla madre della bimba. Per Libero ogni aggiornamento sul caso è accompagnato da un titolo che riporta la parola “shock” (scritto choc). Il Corriere del Mezzogiorno insinua che il papà avrebbe lasciato la figlia sola in casa.
Nella notte tra il 16 e il 17 trenta scosse di terremoto si registrano in area flegrea, dovute all’attività bradisismica. La più forte, a mezzanotte e venti circa, raggiunge magnitudo 3.9. Oltre cinquecento persone dormono in auto, per strada, tra la periferia ovest della città e i comuni della costa. A supportarle viene inviata una pattuglia (due agenti) della Polizia Municipale. Qualche giorno dopo a Monteruscello, nel corso di un incontro con i cittadini, il capo dipartimento della Protezione Civile si lascia scappare una frase forse accettabile da un punto di vista scientifico, con ogni probabilità troppo cinica, sicuramente inadatta al contesto e alle problematiche che sta vivendo la popolazione: “Cosa succederà se ci saranno scosse di magnitudo 5? Cadranno i palazzi e conteremo i morti. Funziona così”.
Il 19 muore Paolo Trofino. Premio miglior titolo a Napoli Today: “Addio all’avvocato Trofino. Difese Cutolo e la Juventus”. Il 20, dopo il ritrovamento di alcuni insetti nei piatti dei bambini di una scuola elementare, i servizi di refezione vengono sospesi nei comuni di Lettere, Santa Maria la Carità e Sant’Antonio Abate, dove la ditta responsabile dell’accaduto opera. Il giorno successivo nei piatti dei bambini di una scuola dell’Arenaccia, a Napoli, vengono invece ritrovati dei vermi. Sempre il 21, il comitato Mare libero partecipa al consiglio comunale denunciando le storture del piano in discussione in Commissione urbanistica: “Si ritorna a parlare delle solite pedane sul lungomare. Una foglia di fico, tra l’altro annunciata e mai realizzata negli ultimi tre anni, per mascherare l’incapacità del Comune di redigere un nuovo piano che garantisca realmente l’accesso di tutti al mare, oggi sequestrato da concessionari e discese private”. Lo stesso giorno il governo nomina il generale Vadalà commissario straordinario per la Terra dei Fuochi, dopo la condanna inflitta a fine gennaio all’Italia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) per i ritardi nella bonifica e la mancata protezione dell’area compresa tra Napoli e Caserta. Avrà a disposizione due mesi per elaborare un piano d’azione per accelerare la bonifica.
Il 23 il sindaco Manfredi afferma che “la sicurezza non è un tema della destra”. Il giorno dopo il prefetto Di Bari dice che “i metal detector nelle scuole sono un ottimo strumento. Abbiamo avuto trentamila controllati e decine di allontanamenti”.
Il 26 un uomo di trentuno anni si impicca nella sua casa a Caivano. L’uomo si era chiuso nella propria stanza da letto dopo aver ricevuto l’ufficiale giudiziario che gli aveva notificato uno sfratto esecutivo, successivo alla denuncia da parte del padrone di casa e alla promulgazione del decreto. (redazione napoli)