Le lavatrici e i forni, secondo una ricerca norvegese che cita tra i possibili fattori anche le abitudini di consumo diverse rispetto al passato
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«Ma la lavatrice che avevo prima è durata vent’anni» è probabilmente il genere di frase che un tecnico sente più spesso quando è chiamato da un cliente per riparare un guasto. A volte sono gli stessi tecnici a suggerire che diventando più sofisticati gli elettrodomestici siano anche diventati più fragili. Le discussioni sul ciclo di vita degli elettrodomestici sono spesso basate più sull’aneddotica che su dati empirici, ma una recente ricerca norvegese ha provato che in alcuni casi questo genere di supposizioni è vera. Almeno per le lavatrici e i forni.
L’ha pubblicata a gennaio la rivista Journal of Industrial Ecology, ed è stata condotta da Kamila Krych e Johan Berg Pettersen del dipartimento di ingegneria energetica e dei processi all’università norvegese di scienza e tecnologia (NTNU). Analizza le tendenze a lungo termine nella durata di grandi elettrodomestici nelle famiglie norvegesi tra il 1940 e il 2022, concentrandosi su frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie e forni (inclusi i piani cottura). A differenza degli studi esistenti in materia, basati perlopiù su sondaggi tra i consumatori, la ricerca di Krych e Pettersen ha utilizzato l’analisi di flusso dei materiali, un tipo di analisi che studia le variazioni nel tempo all’interno dei sistemi di produzione. Questo ha permesso di tenere in considerazione l’intero ciclo di vita degli elettrodomestici, dalla vendita allo stoccaggio a fine uso, compresi eventuali utilizzi di seconda mano.
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Le vendite annue dei grandi elettrodomestici nelle famiglie seguono un andamento oscillatorio: a periodi di vendite abbondanti ne seguono altri di relativo calo. L’unica eccezione notevole rispetto a questo schema, secondo la ricerca, riguarda appunto le lavatrici e i forni, la cui durata è cominciata a diminuire drasticamente dagli anni Novanta e dai primi Duemila. Il ciclo di vita delle lavatrici è passato da 19,2 a 10,6 anni (-45 per cento) e quello dei forni da 23,6 a 14,3 anni (-39 per cento).
Vecchie lavatrici a carica dall’alto ammassate in una discarica di rifiuti riciclabili a Dongxiaokou, fuori Pechino, in Cina (Ryan Pyle/Corbis/Getty)
Krych e Pettersen non hanno fornito una spiegazione diretta per questi cambiamenti, ma la loro ipotesi è che dipendano da fattori tecnici, economici e sociali. I risultati della ricerca indicano però che, sebbene lavatrici e forni durino in effetti meno che in passato, la tendenza non riguarda tutti gli elettrodomestici e non è universale. Questo smentirebbe almeno in parte molte considerazioni alla base della cosiddetta obsolescenza programmata, cioè la discussa idea che i prodotti tecnologici siano costruiti apposta per durare relativamente poco, in modo da favorire l’acquisto di modelli più recenti.
L’ipotesi di Krych e Pettersen, sostenuta anche da altri studiosi, è che l’obsolescenza per quanto riguarda gli elettrodomestici non sia una strategia intenzionale dei produttori, ma piuttosto l’effetto di altri fattori variabili. La longevità di lavatrici e forni potrebbe essersi ridotta a causa della loro crescente dipendenza da parti elettroniche interne sempre più numerose, necessarie per aggiungere al prodotto determinate funzionalità, ma costose da riparare in caso di guasto. Nel caso di forni e fornelli, per esempio, il periodo in cui dall’analisi emerge una riduzione della longevità coincide più o meno con l’introduzione in Norvegia di elettrodomestici da cucina integrati e piani di cottura a induzione.
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Un altro possibile fattore secondo Krych e Pettersen è economico: l’abbassamento costante del prezzo relativo degli elettrodomestici. Il rapporto tra spesa in acquisto di elettrodomestici e reddito per nucleo familiare in Norvegia è diminuito dall’1,5 per cento nel 1975 allo 0,9 per cento nel 2012. L’abbassamento dei costi, in parte dovuto alla crescita della concorrenza sul mercato, ha portato secondo alcuni esperti a un peggioramento della qualità dei materiali e dei processi di costruzione. In ogni caso ha comunque reso più conveniente per i consumatori acquistare nuovi prodotti piuttosto che pagare per le riparazioni dei guasti. Secondo un rapporto pubblicato nel 2020 dall’Agenzia europea dell’ambiente, in media le lavatrici sono progettate per durare 10 anni ma sono utilizzate per 8,3 anni.
Per cercare di contrastare questa tendenza e promuovere una maggiore sostenibilità ambientale, l’Unione Europea ha approvato varie iniziative per incoraggiare i consumatori a usare apparecchi e strumenti per un periodo di tempo più lungo. Una delle misure più recenti è il diritto alla riparazione, che richiede alle aziende di produrre parti di ricambio per un periodo di almeno dieci anni e di progettare le loro macchine in modo che siano riparabili facilmente.
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Per Krych e Pettersen è infine possibile che le tendenze che mostrano una riduzione della longevità riflettano anche cambiamenti nelle abitudini dei consumatori: le lavatrici durano di meno nel tempo anche perché, a parità di cicli di lavaggio garantiti dall’azienda produttrice, le persone le usano più di prima. Una famiglia norvegese formata da quattro persone eseguiva in media due cicli di lavaggio a settimana nel 1960 e otto cicli nel 2000.
Quanto ai forni, è possibile che a influenzarne la longevità contribuisca anche un’inclinazione a ristrutturare le cucine con più frequenza rispetto al passato, cambiando non solo gli arredamenti ma anche gli elettrodomestici a vista, come appunto il forno.
Le conclusioni della ricerca suggeriscono che i fattori influenti sul ciclo di vita dei grandi elettrodomestici non siano uniformi, ma dipendano dal contesto. Altre analisi dello stesso tipo, secondo Krych e Pettersen, dovrebbero concentrarsi su questa variabilità per colmare la mancanza di dati empirici nel dibattito, e per verificare se le stesse tendenze emerse nel contesto norvegese siano riscontrabili anche in altri paesi ad alto reddito.
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