“Ho capito che ci sono cose che non si possono fare”, il passaggio di Antonio Conte in conferenza stampa che ha catturato l’attenzione di tifosi e media, ha dato forza ai rumors delle ultime settimane e che probabilmente ci accompagnerà – purtroppo – da qui a fine campionato. Nello stesso appuntamento con i giornalisti, però, non è mancata un’altra sottolineatura sugli obiettivi stagionali che pure stona visti gli investimenti estivi – tra cui lo stesso tecnico con il suo staff – ed anche lo scenario attuale di classifica (e concorrenti che hanno fallito totalmente il progetto tecnico staccate da mesi).
“C’è prima di tutto da conquistare il piazzamento in Champions. Al di là di tutto, avremo l’opportunità di avvicinarci, facendo un buon risultato, ad un traguardo prestigioso e non preventivabile ad inizio anno. Poi l’abbiamo detto che siamo lì e cercheremo di dare fastidio fino alla fine”, il passaggio di Conte per esaltare il proprio lavoro. Dire però che “la Champions non era preventivabile” non è oggettivo – usando un termine ricorrente nelle conferenze di Conte – visto che il Napoli non è solo quello del 10° posto dell’anno scorso. Il Napoli era da risollevare ed i meriti di Conte sono sotto gli occhi di tutti, ma s’è qualificato ben 6 volte alla Champions negli ultimi 9 anni (sfiorandola nelle restanti, ad eccezione dell’anno scorso) e puntare alla Champions, prendendo un allenatore top come Conte, accontentandolo sul mercato ed alzando ulteriormente l’età media, era l’obiettivo minimo.