
Inizia con questo podcast il racconto di alcune delle storie raccolte in Come Cristo in croce. Storie, dialoghi, testimonianze sulla Contenzione (Sensibili alle foglie, 2024).
Quella di Wissem Ben Abdel Latif si determina, fino alla tragicità del suo epilogo, all’interno di una dimensione spazio-temporale nella quale la soggettività, con il suo portato di umanità e diritti, subisce un rapido e violento processo di deprivazione e sottrazione, e ancor di più di trasfigurazione in corporeità, una degradazione che sottrae all’Altro il suo essere persona per renderlo oggetto di politiche, teorie e prassi di esclusione e allontanamento, detenzione e cattura, violenza e morte.
Su Wissem agisce un duplice dispositivo, determinato, da un lato, dalle politiche e dalle normative migratorie europee e italiane, che costruiscono il concetto dell’immigrato irregolare portandolo nel campo delle “non-persone”; dall’altro, da un intervento psichiatrico che riproduce il paradigma manicomialista di cura intesa, prevalentemente, come custodia, definito a partire da un’equazione che associa la malattia mentale alla pericolosità sociale e personale.
Il podcast si struttura in quattro tempi, ripercorrendo la vicenda del giovane tunisino dallo sbarco a Lampedusa alla nave quarantena, quindi nel Cpr di Ponte Galeria, negli Spdc (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) del Grassi di Ostia e del San Camillo di Roma. Segue, infine, l’evoluzione giudiziaria del caso, per la quale si attende ancora la prima udienza preliminare, fissata per aprile 2025. Il podcast è curato da Antonio Esposito, che è anche autore del libro sopra citato.
I genitori di Wissem arriveranno in Italia in aprile per essere presenti con il legale Romeo all’udienza preliminare per il processo sulla sua morte. Una battaglia di verità e giustizia necessaria, che questo giornale sostiene fin dall’inizio. Per chi volesse, è possibile contribuire alle spese legali e a quelle necessarie per il viaggio e la loro accoglienza in Italia, attraverso l’iban IT74G0501804600000011411485, intestato a Mem.Med Memoria Mediterranea (con causale: Giustizia per Wissem)