11 cambi sono troppi per chiunque, persino per le super rose europee che mai adoperano un turnover di questo tipo, figuriamoci per il Napoli che non fa l’Europa. La squadra B schierata da Antonio Conte dimostra di non avere automatismi – come ovvio che sia – e soprattutto minutaggio e quindi condizione per fronteggiare un ottavo di Coppa Italia all’Olimpico contro una Lazio con tante alternative che però hanno già avuto ampio spazio nelle rotazioni per l’Europa.
Fallito in particolare l’esperimento Raspadori da mezzala super-offensiva, perdendo tanti palloni e non riuscendo quasi mai ad incidere, fermo restando un contesto di 11 cambi e tanti fuori-ruolo che non ha agevolato nessuno. Nelle difficoltà generali, qualche segnale da Rafa Marin, nonostante la difesa improvvisata, Folorunsho che però ama sganciarsi e sarebbe più idoneo da incursore e non da costruttore nei due, oltre al solito Neres, devastante anche a sinistra dove indubbiamente perde comunque parte del suo potenziale. Ripresa, in particolare, senza troppi sussulti non avendo condizione. Inutili anche i cambi per gli ultimi 19 minuti, a risultato indirizzato e con metà squadra ormai sulle gambe.