Una gara in cui il calcio s’è percepito davvero poco. Si chiude sull’1-1 la sfida tra Atalanta e Lecce, un punto a testa che non cancella l’amaro in bocca per quanto accaduto ai giallorossi durante la settimana. I nerazzurri non sfruttano a pieno la frenata dell’Inter, i salentini invece fanno un piccolo ma significativo passo verso la salvezza.
Il primo tempo surreale tra Atalanta e Lecce ha emozionato tutti, anche chi non era direttamente coinvolto: la scomparsa di Graziano Fiorita ha praticamente scandito tutti i 45 minuti, tra applausi e striscioni da parte di tutto il pubblico nerazzurro. I giallorossi, oggi in maglia bianca con la scritta “nessun valore, nessun colore” (una protesta silenziosa contro la scelta della Lega Serie A di posticipare di sole 48 ore la gara), hanno chiuso in vantaggio grazie alla rete messa a segno da Karlsson.
Di mezzo poche opportunità per far gol, l’Atalanta ci ha provato in due occasioni con Mario Pasalic, ma la squadra di Gian Piero Gasperini non è riuscita a trovare la rete del vantaggio. Dopo venti minuti in cui ci sono state pochissime azioni, i salentini hanno preso maggior coraggio, Coulibaly – lanciato in contropiede dopo un errore della difesa orobica – ha sfiorato il gol, decisiva la parata di Carnesecchi. A sbloccare il match è stato Karlsson su calcio di rigore, assegnato da La Penna per un fallo di mano da parte di Hien. Non sono mancate le proteste da parte dei tifosi atalantini, sciopero di un quarto d’ora da parte della curva nord, inoltre c’è stato un lungo applauso per il Lecce durante tutto il riscaldamento. Nel secondo tempo i nerazzurri hanno faticato parecchio, è servito un episodio per ribaltare l’inerzia: Cuadrado ha subito fallo in area di rigore, Retegui dal dischetto non ha sbagliato.